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L'Assiria umiliata

(A)«Guai all'Assiria, verga della mia ira!
Ha in mano il bastone della mia punizione.

Io la mando contro una nazione empia
e la dirigo contro il popolo che ha provocato la mia ira,
con l'ordine di darsi al saccheggio, di far bottino,
di calpestarlo come il fango delle strade.

Ma essa non la intende cosí;
non cosí la pensa in cuor suo;
essa ha in cuore di distruggere,
di sterminare nazioni in gran numero.

Infatti dice:
“I miei príncipi non sono forse tanti re?

Forse Calno non è come Carchemis?
O Camat come Arpad?
O *Samaria come *Damasco?

10 Come la mia mano è giunta a colpire i regni degli idoli
dove le immagini erano piú numerose che a *Gerusalemme e a Samaria,

11 non posso io forse, come ho fatto a Samaria e ai suoi idoli,
fare anche a Gerusalemme e alle sue statue?”»

12 Ma quando il Signore avrà compiuto tutta la sua opera
sul monte *Sion e a Gerusalemme,
«io», dice il Signore, «punirò il re d'Assiria per il frutto della superbia del suo cuore
e dell'arroganza dei suoi sguardi alteri.

13 Infatti egli dice: “Io l'ho fatto grazie alla forza della mia mano
e alla mia saggezza, perché sono intelligente;
ho rimosso i confini dei popoli, ho saccheggiato i loro tesori;
e, potente come sono, ho detronizzato dei re.

14 La mia mano ha trovato, come un nido, le ricchezze dei popoli;
e come uno raccoglie delle uova abbandonate,
cosí io ho raccolto tutta la terra;
e nessuno ha mosso l'ala
o aperto il becco o mandato un grido”».

15 La scure si vanta forse contro colui che la maneggia?
La sega si inorgoglisce forse contro colui che la muove?
Come se la verga facesse muovere colui che l'alza,
come se il bastone alzasse colui che non è di legno!

16 Perciò il Signore, Dio degli eserciti, manderà
la consunzione tra i suoi piú robusti;
e sotto la sua gloria accenderà un fuoco,
come il fuoco di un incendio.

17 La luce d'*Israele diventerà un fuoco,
e il suo Santo una fiamma,
che arderà e divorerà i suoi rovi e i suoi pruni
in un solo giorno.

18 La gloria della sua foresta e della sua fertile campagna
egli la consumerà, anima e corpo;
sarà come il deperimento di un uomo che langue.

19 Il resto degli alberi della sua foresta sarà cosí minimo
che un bambino potrebbe farne il conto.

20 In quel giorno
il residuo d'Israele e gli scampati della casa di *Giacobbe
smetteranno di appoggiarsi su colui che li colpiva,
e si appoggeranno con sincerità sul Signore, sul Santo d'Israele.

21 Un residuo, il residuo di Giacobbe,
tornerà al Dio potente.

22 Infatti, anche se il tuo popolo, o Israele, fosse come la sabbia del mare,
un residuo soltanto ne tornerà;
uno sterminio è decretato, che farà traboccare la giustizia.

23 Poiché lo sterminio che ha decretato,
il Signore, Dio degli eserciti, lo effettuerà in mezzo a tutto il paese[a].

24 Cosí dunque dice il Signore, Dio degli eserciti:
«Popolo mio, che abiti a Sion, non temere l'Assiro
che ti batte con la verga
e alza su di te il bastone, come fece l'Egitto!

25 Ancora un breve, brevissimo tempo,
e la mia indignazione sarà finita,
la mia ira si volgerà a distruggere loro».

26 Il Signore degli eserciti alzerà contro di lui la frusta,
come quando colpí Madian alla roccia di Oreb;
come alzò il suo bastone sul mare,
cosí l'alzerà ancora, come in Egitto.

27 In quel giorno, il suo carico ti cadrà dalle spalle,
e il suo giogo dal collo;
il giogo sarà scosso dalla tua forza rigogliosa[b].

28 L'Assiro marcia contro Aiat, attraversa Migron,
depone i suoi bagagli a Micmas.

29 Valicano il passo,
trascorrono la notte a Gheba;
Rama trema,
Ghibea di *Saul è in fuga.

30 Grida forte a tutta voce, o figlia di Gallim!
Tendi l'orecchio, o Lais! Povera Anatot!

31 Madmenà è in fuga precipitosa,
gli abitanti di Ghebim cercano un rifugio.

32 Oggi stesso sosterà a Nob,
agitando il pugno contro il monte della figlia di Sion,
contro la collina di Gerusalemme.

33 Ecco, il Signore, Dio degli eserciti,
tronca i rami in modo tremendo;
i piú alti sono tagliati,
i piú superbi sono atterrati.

34 Egli abbatte con il ferro il folto della foresta,
e il Libano cade sotto i colpi del Potente.

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Footnotes

  1. Isaia 10:23 +Ro 9:27-28.
  2. Isaia 10:27 Dalla tua forza rigogliosa, lett. davanti al grasso.

Sennacherib marcia contro Gerusalemme

36 (A)Il quattordicesimo anno del re *Ezechia, *Sennacherib, re d'Assiria, salí contro tutte le città fortificate di *Giuda e le conquistò. Il re d'Assiria mandò Rabsachè, da Lachis a *Gerusalemme, al re Ezechia con un grande esercito; e Rabsaché si fermò presso l'acquedotto dello stagno superiore, sulla strada del campo del lavandaio.

Allora Eliachim, figlio di Chilchia, sovrintendente del palazzo, Sebna, il segretario, e Ioa, figlio d'Asaf, l'archivista, si recarono da lui.

Rabsaché disse loro: «Dite a Ezechia: “Cosí parla il gran re, il re d'Assiria: Che fiducia è questa che tu hai? Io te lo dico; non sono che parole delle labbra; per la guerra ci vuol prudenza e forza; ora, in chi hai riposto la tua fiducia per ribellarti a me? Ecco, tu confidi nell'Egitto, in quel sostegno di canna rotta, che penetra nella mano di chi vi si appoggia e gliela fora; cosí è il *faraone, re d'Egitto, per tutti quelli che confidano in lui. Forse mi dirai: «Noi confidiamo nel Signore, nel nostro Dio». Ma non è forse quello stesso di cui Ezechia ha soppresso gli alti luoghi e gli altari, dicendo a Giuda e a Gerusalemme: «Voi adorerete davanti a questo altare?» Ora fa' una scommessa con il mio signore, il re d'Assiria: io ti darò duemila cavalli se tu puoi fornire altrettanti cavalieri da cavalcarli. Come potresti tu far voltare le spalle a un ufficiale, uno dei minimi servitori del mio signore? Ma tu confidi nell'Egitto per avere carri e cavalieri. 10 Adesso sono forse salito senza il volere del Signore contro questo paese per distruggerlo? Il Signore mi ha detto: Sali contro questo paese e distruggilo!”»

11 Allora Eliachim, Sebna e Ioa dissero a Rabsaché: «Ti prego, parla ai tuoi servi in lingua aramaica, poiché noi la comprendiamo; non parlarci in lingua giudaica, poiché il popolo che sta sulle mura ascolta». 12 Ma Rabsaché rispose: «Il mio signore mi ha forse mandato a dire queste parole al tuo signore e a te solamente? Non mi ha forse mandato a dirle a questi uomini che stanno sulle mura e che presto saranno ridotti a mangiare i loro escrementi e a bere la loro urina con voi?»

13 Allora Rabsaché, stando in piedi, gridò ad alta voce e disse in lingua giudaica: «Udite le parole del gran re, del re d'Assiria! 14 Cosí parla il re: Non v'inganni Ezechia, poiché egli non potrà liberarvi; 15 né vi faccia Ezechia riporre la vostra fiducia nel Signore, dicendo: “Il Signore ci libererà di certo; questa città non sarà data nelle mani del re d'Assiria”. 16 Non date retta a Ezechia, perché cosí dice il re d'Assiria: Fate la pace con me, arrendetevi a me, e ognuno di voi mangerà il frutto della sua vite e del suo fico, e berrà l'acqua della sua cisterna, 17 finché io venga e vi conduca in un paese simile al vostro: paese di grano e di vino, paese di pane e di vigne. 18 Non vi inganni Ezechia dicendovi: “Il Signore ci libererà”. Qualcuno degli dèi delle nazioni ha forse liberato il suo paese dalle mani del re d'Assiria? 19 Dove sono gli dèi di Camat e di Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvaim? Hanno forse liberato *Samaria dalla mia mano? 20 Fra tutti gli dèi di questi paesi quali sono quelli che hanno liberato il loro paese dalla mia mano? Il Signore potrà forse liberare Gerusalemme dalla mia mano?»

21 E quelli tacquero e non risposero nulla, perché il re aveva dato quest'ordine: «Non gli rispondete». 22 Eliachim, figlio di Chilchia, sovrintendente del palazzo, Sebna, il segretario, e Ioa, figlio d'Asaf, l'archivista, andarono da Ezechia con le vesti stracciate, e gli riferirono le parole di Rabsaché.