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Servi e padroni

(A)Servi, ubbidite ai vostri padroni secondo la carne con timore e tremore, nella semplicità del vostro cuore, come a Cristo, non servendo per essere visti, come per piacere agli uomini, ma come servi di Cristo, facendo la volontà di Dio di buon animo, servendo con benevolenza, come se serviste il Signore e non gli uomini, sapendo che ognuno, quando abbia fatto qualche bene, ne riceverà la ricompensa dal Signore, servo o libero che sia.

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Servi, ubbidite ai vostri padroni, cercando di fare del vostro meglio, con premura e rispetto, come se serviste Cristo stesso. 6-7 Non lavorate sodo soltanto quando il padrone vi guarda per poi battere la fiacca quando è lontano. Lavorate con impegno e serenamente tutto il giorno, come se lavoraste per Cristo, e non per gli uomini, facendo la volontà di Dio con tutto il vostro cuore. Ricordatevi, schiavi o liberi che siate, il Signore vi ripagherà per ogni buona azione che fate.

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Esorta i servi a essere sottomessi ai loro padroni, a compiacerli in ogni cosa, a non contraddirli, 10 a non derubarli, ma a mostrare sempre lealtà perfetta, per onorare in ogni cosa la dottrina di Dio, nostro Salvatore.

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Ai servi raccomanda di ubbidire ai loro padroni e di fare tutto il possibile per accontentarli. Non devono contraddirli, 10 né derubarli, ma dimostrare di essere fedeli in tutto e per tutto. Così facendo, faranno nascere negli altri il desiderio di credere nel nostro Dio e Salvatore.

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14 Se poi doveste soffrire per la giustizia, beati voi! Non vi sgomenti la paura che incutono e non vi agitate; 15 ma glorificate il Cristo come Signore[a] nei vostri cuori.[b] Siate sempre pronti a rendere conto della speranza che è in voi a tutti quelli che vi chiedono spiegazioni[c]. 16 Ma fatelo con mansuetudine e rispetto, e avendo una buona coscienza; affinché quando sparlano di voi, rimangano svergognati quelli che calunniano la vostra buona condotta in Cristo. 17 Infatti è meglio che soffriate per aver fatto il bene, se tale è la volontà di Dio, che per aver fatto il male.

L’esempio di Cristo nelle sue afflizioni

18 (A)Anche Cristo ha sofferto una volta per i peccati, lui giusto per gli ingiusti, per condurvi[d] a Dio. Fu messo a morte quanto alla carne, ma reso vivente quanto allo spirito.

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Footnotes

  1. 1 Pietro 3:15 TR e M ma glorificate il Signore Dio nei…
  2. 1 Pietro 3:15 +Is 8:12-13.
  3. 1 Pietro 3:15 TR e M …vi chiedono spiegazioni, con mansuetudine e rispetto, (v. 16) avendo…
  4. 1 Pietro 3:18 TR per condurci.

14 Ed anche se così fosse, beati voi! Perché Dio vi ricompenserà per questo. 15 Non lasciatevi spaventare, né impressionare dalle minacce, ma adorate nel vostro cuore il Signore, cioè Cristo. Se qualcuno vi domanda la ragione della vostra fede, siate sempre pronti a rispondere, 16 ma con dolcezza e rispetto, forti della vostra buona coscienza. Allora, se qualcuno parlerà male di voi, e della vostra buona condotta di cristiani, si vergognerà. 17 Infatti, se questa è la volontà di Dio, è meglio che soffriate facendo il bene, anziché facendo il male!

Il valore della sofferenza

18 Anche Cristo ha sofferto, morendo una volta per sempre per i nostri peccati. Egli, innocente, è morto per noi peccatori, allo scopo di condurci da Dio sani e salvi. Il suo corpo è stato messo a morte, ma dallo Spirito è stato restituito alla vita.

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Disprezzato e abbandonato dagli uomini, uomo di dolore, familiare con la sofferenza, pari a colui davanti al quale ciascuno si nasconde la faccia, era spregiato, e noi non ne facemmo stima alcuna.

Tuttavia erano le nostre malattie che egli portava[a], erano i nostri dolori quelli di cui si era caricato; ma noi lo ritenevamo colpito, percosso da Dio e umiliato!

Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti[b].

Noi tutti eravamo smarriti come pecore, ognuno di noi seguiva la propria via; ma il Signore ha fatto ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti.

Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la bocca. Come l’agnello condotto al mattatoio, come la pecora muta davanti a chi la tosa, egli non aprì la bocca.

Dopo l’arresto e la condanna fu tolto di mezzo; e tra quelli della sua generazione chi rifletté che egli era strappato dalla terra dei viventi e colpito a causa dei peccati del mio popolo[c]?

Gli avevano assegnato la sepoltura fra gli empi, ma nella sua morte egli è stato con il ricco, perché non aveva commesso violenze né c’era stato inganno nella sua bocca[d].

10 Ma il Signore ha voluto stroncarlo con i patimenti. Dopo aver dato la sua vita in sacrificio per il peccato, egli vedrà una discendenza, prolungherà i suoi giorni, e l’opera del Signore prospererà nelle sue mani.

11 Dopo il tormento dell’anima sua vedrà la luce[e] e sarà soddisfatto; per la sua conoscenza, il mio servo, il giusto, renderà giusti i molti, si caricherà egli stesso delle loro iniquità.

12 Perciò io gli darò in premio le moltitudini, egli dividerà il bottino con i molti, perché ha dato se stesso alla morte ed è stato contato fra i malfattori; perché egli ha portato i peccati di molti e ha interceduto per i colpevoli[f].

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Footnotes

  1. Isaia 53:4 +Mt 8:17.
  2. Isaia 53:5 +1 P 2:24.
  3. Isaia 53:8 +At 8:32-33.
  4. Isaia 53:9 +1 P 2:22.
  5. Isaia 53:11 Così Qumran e la V. dei LXX; il testo masoretico ha vedrà e sarà soddisfatto.
  6. Isaia 53:12 +Mr 15:28; +Lu 22:37.
'Isaia 53:3-12' not found for the version: La Bibbia della Gioia.

Il prezzo del discepolato

24 (A)Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda la sua croce e mi segua.

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24 Poi Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole seguirmi, smetta di pensare a se stesso, prenda la sua croce e mi segua.

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