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3. ASA E LE SUE RIFORME CULTUALI

La pace di Asa

14 Asa fece ciò che è bene e giusto agli occhi del Signore suo Dio. Allontanò gli altari stranieri e le alture; spezzò le stele ed eliminò i pali sacri. Egli ordinò a Giuda di ricercare il Signore, Dio dei loro padri, e di eseguirne la legge e i comandi. Da tutte le città di Giuda allontanò le alture e gli altari per l'incenso. Il regno fu tranquillo sotto di lui. Ricostruì le fortezze in Giuda, poiché il paese era tranquillo e in quegli anni non si trovava in guerra; il Signore gli aveva concesso pace.

Egli disse a Giuda: «Ricostruiamo quelle città circondandole di mura e di torri con porte e sbarre, mentre il paese è ancora in nostro potere perché abbiamo ricercato il Signore nostro Dio; noi l'abbiamo ricercato ed egli ci ha concesso la pace alle frontiere». Ricostruirono e prosperarono.

Asa aveva un esercito di trecentomila uomini di Giuda con grandi scudi e lance e di duecentottantamila Beniaminiti con piccoli scudi e archi. Tutti costoro erano uomini valorosi.

L'invasione di Zerach

Contro di loro marciò Zerach l'Etiope con un esercito di un milione di uomini e con trecento carri; egli giunse fino a Maresa. Asa gli andò incontro; si schierarono a battaglia nella valle di Sefata presso Maresa. 10 Asa domandò al Signore, suo Dio: «Signore, fuori di te, nessuno può soccorrere nella lotta fra il potente e chi è senza forza; soccorrici, Signore nostro Dio, perché noi confidiamo in te e nel tuo nome marciamo contro questa moltitudine; Signore, tu sei nostro Dio; un uomo non prevalga su di te!».

11 Il Signore sconfisse gli Etiopi di fronte ad Asa e di fronte a Giuda. Gli Etiopi si diedero alla fuga. 12 Asa e quanti erano con lui li inseguirono fino a Gherar. Degli Etiopi ne caddero tanti da non restarne uno vivo, perché fatti a pezzi di fronte al Signore e al suo esercito. Quelli riportarono molto bottino. 13 Conquistarono anche tutte le città intorno a Gherar, poiché lo spavento del Signore si era diffuso in esse; saccheggiarono tutte le città, nelle quali c'era grande bottino. 14 Si abbatterono anche sulle tende dei pastori, facendo razzie di pecore e di cammelli in grande quantità, quindi tornarono a Gerusalemme.

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14 Poi Abijah si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide. Al suo posto regnò suo figlio Asa. Ai suoi tempi il paese rimase tranquillo per dieci anni.

Asa fece ciò che è buono e retto agli occhi dell'Eterno, il suo DIO.

Egli rimosse gli altari degli dèi stranieri e gli alti luoghi, distrusse le colonne sacre e fece a pezzi gli Ascerim.

Inoltre ordinò a Giuda di cercare l'Eterno, il DIO dei loro padri, e di mettere in pratica la legge e i comandamenti.

Rimosse pure da tutte le città di Giuda gli alti luoghi e gli idoli; e sotto di lui il regno ebbe tranquillità.

Egli costruí città fortificate in Giuda perché il paese era tranquillo. In quegli anni non ci fu alcuna guerra contro di lui, poiché l'Eterno gli aveva dato tranquillità.

Egli diceva a quelli di Giuda: «Costruiamo queste città e circondiamole di mura, di torri, di porte e di sbarre. Il paese è ancora a nostra disposizione perché abbiamo cercato l'Eterno, il nostro DIO; noi l'abbiamo cercato, ed egli ci ha dato riposo tutt'intorno». Cosí essi si misero a costruire e prosperarono.

Asa aveva un esercito di trecentomila uomini di Giuda che portavano scudo e lancia, e di duecentottantamila di Beniamino che portavano scudo e tiravano l'arco; tutti questi erano uomini forti e valorosi.

Contro di loro uscí Zerah, l'Etiope, con un esercito di un milione di uomini e con trecento carri e giunse fino a Mareshah.

10 Asa uscí contro di lui, e si disposero in ordine di battaglia nella valle di Tsefathah presso Mareshah.

11 Allora Asa gridò all'Eterno il suo DIO e disse: «O Eterno, non c'è nessuno all'infuori di te che possa venire in aiuto nel combattimento tra uno potente e uno che è privo di forza. Soccorrici, o Eterno, nostro DIO, perché noi ci appoggiamo su di te e andiamo contro questa moltitudine nel tuo nome. O Eterno, tu sei il nostro DIO; non permettere che l'uomo prevalga su di te!».

12 Cosí l'Eterno colpí gli Etiopi davanti ad Asa e davanti a Giuda, e gli Etiopi si diedero alla fuga.

13 Allora Asa e la gente che era con lui li inseguirono fino a Gherar. Perciò gli Etiopi furono sconfitti, e di loro non ne rimase neppure uno vivo perché essi furono distrutti davanti all'Eterno e davanti al suo esercito. Ed essi portarono via un enorme bottino.

14 Poi attaccarono tutte le città intorno a Gherar, perché il terrore dell'Eterno era caduto su di esse, e saccheggiarono tutte le città, nelle quali c'era molto bottino.

15 Assalirono pure i recinti del bestiame e portarono via gran numero di pecore e di cammelli. Poi tornarono a Gerusalemme.